Allontanarsi dalla macchina: dall’editing alla pubblicazione di un libro
con Alessandra Minervini
in collaborazione con
e un grazie speciale a
DAL 12 OTTOBRE AL 30 NOVEMBRE 2019
A BARI
EDITING

Quando finite il romanzo […] mettetelo in un cassetto. Più a lungo che potete. Un anno o più sarebbe l’ideale; ma andranno bene anche tre mesi. Allontanatevi dalla macchina, come ordinano i poliziotti del telefilm.
Chi scrive non finirebbe mai il suo romanzo. Non si tratta di una tensione verso la perfezione, non è una questione di refusi sfuggiti alla stanchezza: si tratta di un difetto visivo che l’editing aiuta a correggere. Zadie Smith sostiene l’importanza di allontanarsi dalla macchina: “Il segreto per editare bene il vostro lavoro è semplice: bisogna che diventiate il lettore invece che l’autore.”
Cosa può succedere nella pagina di un romanzo? Tutto. Questa è la meraviglia. Ma per farci entrare quel tutto, scrivere può non essere sufficiente. L’editing è la ricerca di quelle “lame di luce” che uno scrittore non vede; l’eliminazione di quell’“alba lattiginosa” che è meglio non spunti mai. Insomma, perché nella pagina possa accadere la meraviglia, è necessario che qualcun altro la osservi, prima di riscriverla. Per vedere oltre una storia, cioè lavorare con l’occhio vigile di un editor, bisogna sapersi allontanare dalla pagina e ripensare con uno sguardo estraneo quello che si è scritto o quello che qualcuno ha scritto.
In questo laboratorio si imparano gli strumenti per valutare un testo narrativo attraverso pratica e teoria, non solo analizzando testi di altri, ma lavorando anche sui propri scritti (difficilissimo!); impareremo così a distinguere la passione per la scrittura dalla necessità delle parole che devono restare sulla pagina, eliminando tutto ciò che è superfluo (anche se ci siamo affezionati).
Una settimana prima dell’inizio delle lezioni, puoi inviare un testo di massimo 10.000 battute, che diventerà il materiale su cui lavorare durante il laboratorio (può essere l’incipit di un romanzo, un racconto, un capitolo, un pezzetto di storia). Non è obbligatorio inviarlo, se non hai nulla.


Di cosa parleremo in classe?
- Incipit. Come cominciare una storia che possa immergere il lettore, già nelle prime pagine, nell’atmosfera e nel mondo narrativo.
- Dialoghi. Se la voce dell’autore è debole, quella dei personaggi ne risente. Sono entità simbiotiche, determinate da una relazione di interdipendenza.
- Finale. Conoscere prima il finale di un testo significa conoscere il destino di quello che sarà un romanzo. Ma non sempre le cose coincidono né filano lisce.
- Taglia & cuci, ovvero: la dura legge dell’editing. Cosa significa rinunciare a una frase per non rinunciare a una storia.
- Questione di equilibri. Imparare a mettere insieme intenzioni narrative e percorsi narrativi, cioè: la trama.
- Scrivere una sinossi: siamo sempre sicuri di sapere come si fa. E invece no.
- Scrivere una scheda editoriale, ossia come leggere i manoscritti inviati in una redazione.
- Imprevisti e possibilità. Cosa succede quando avete un romanzo nel cassetto? Quali sono le strade da intraprendere per far leggere il proprio romanzo?
- Come funziona la selezione degli inediti in Italia: un accurato viaggio nel mercato dello scouting letterario italiano. Case editrici che cercano esordienti, concorsi, agenzie letterarie utili da consultare, riviste che danno spazio agli inediti, scuole e corsi di scrittura.
IN CATTEDRA

ALESSANDRA MINERVINI
Si è diplomata alla Holden nel 2005 e da allora collabora con la Scuola come consulente e docente. Lavora come editor freelance, occupandosi principalmente di esordienti e scouting letterario. I suoi racconti sono apparsi su molte riviste tra cui Colla, EFFE e Cadillac. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, Overlove (LiberAria). Qui c’è il suo sito.
CALENDARIO
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Il sabato pomeriggio, dalle 14.30 alle 18.30
IN CLASSE!
Ma la Holden è solo a Torino?
No, è ovunque. O almeno, ci prova.
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