Holden Calling
Quattro chiacchiere al telefono con autori e autrici

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LIBRI, PROGETTI, VITA E TUTTO IL RESTO

Mi fanno impazzire i libri che quando hai finito di leggerli vorresti che l’autore fosse il tuo migliore amico, per telefonargli ogni volta che ti va.

J.D. Salinger

Il vecchio Caulfield diceva Mi fanno impazzire i libri che quando hai finito di leggerli vorresti che l’autore fosse il tuo migliore amico, per telefonargli ogni volta che ti va.

E così, una volta a settimana, noi telefoniamo a un narratore o una narratrice. Quando qualcosa ci emoziona, tiriamo su il telefono e facciamo due chiacchiere con la persona che se l’è inventata, quella cosa, o l’ha scritta, ideata, prodotta, girata o pubblicata. Parliamo di libri, per lo più, e facciamo domande che in genere riserviamo solo agli amici. Il tutto, per una ventina di minuti.

Le puntate si trovano su tutte le piattaforme, ne esce una nuova ogni venerdì. Oppure basta cliccare sui riquadri colorati delle citazioni per andare direttamente alle singole puntate.

Francesco Marangi
Francesco Marangi
“Angeli di sale” parla di emozioni che diventano immagini e destini intrappolati nei muretti a secco.
Anna Nadotti e Isabella Pasqualetto
Anna Nadotti e Isabella Pasqualetto
Tradurre “La seconda casa” di Rachel Cusk è stato un viaggio guidato dalla musicalità del testo, in cui scrittura e traduzione diventavano pennellate su una tela.
Matteo Bussola
Matteo Bussola
“Il rosmarino non capisce l’inverno” racconta di come diventiamo adulti quando abbiamo il coraggio di tradire le aspettative degli altri.
Marta Cai
Marta Cai
“Centomilioni” racconta di come la provincia sia una sorta di inconscio della grande città e la solitudine una condizione universale.
Beatrice Salvioni
Beatrice Salvioni
“La Malnata” racconta la fascinazione della diversità e di Francesca e Maddalena, che hanno accompagnato l’autrice per molti anni.
Marco Archetti
Marco Archetti
“La luce naturale” racconta della sfida di affrontare la morte, dell’inadeguatezza della realtà e del millimetro che ci manca per diventare l’altro.
Stefano Bonazzi
Stefano Bonazzi
“Titanio” racconta qual è il legame sotterraneo tra paura e finzione, tra immagine e parola, tra detenzione e desiderio di libertà.
Antonella Lattanzi
Antonella Lattanzi
In “Cose che non si raccontano” si scopre che le proprie ferite possono sanare quelle degli altri. E che, per una buona scrittura, il segreto è il tempo di lievitazione.
Beniamino Pagliaro
Beniamino Pagliaro
“Boomers contro Millenials” parla dell’importanza di mattoni, scrivanie, mutui e pensioni nel dialogo mancato tra le generazioni del nostro Paese.
Chiara Albanese
Chiara Albanese
“That’s Politica!” spiega come orientarsi tra franchi tiratori e malpancisti, l’insostenibile leggerezza del rimanere in carica e la differenza tra policy e politics.
Monica Acito
Monica Acito
In “Uvaspina” si parla di una Napoli dolcissima e grottesca, al confine fra realtà e superstizione, e del ruolo della vergogna.
Tommaso Pincio
Tommaso Pincio
In “Diario di un’estate marziana” evoca i fantasmi petrosi di Roma e quello spirito della scala che lo accomuna a Flaiano.
Matteo B. Bianchi
Matteo B. Bianchi
“La vita di chi resta” parla di verità narrative, delle responsabilità di chi rimane e di chi scrive, dell’essere sopravvissuti.
Ester Viola
Ester Viola
“Voltare pagina” racconta le nostre ferite, i nomi che diamo alle cose, la banalità del mal d’amore.
Claudia Grande
Claudia Grande
“Bim Bum Bam Ketamina” mostra un mondo fatto di individualismo, violenza e innocenza, con una buona quantità di sostanze stupefacenti.
Martino Gozzi
Martino Gozzi
“Il libro della pioggia” ci racconta del diktat alla felicità, dell’illusione di essere onnipotenti e di persone che sono come centri gravitazionali.
Silvio Bernelli
Silvio Bernelli
“In Yoga” è il libro in cui Bernelli parla della futilità degli obiettivi, dell’inabissarsi nel sé, dello stare nel presente.
Espérance Hakuzwimana
Espérance Hakuzwimana
“Tutta intera” racconta la fedeltà a un corpo che non dimentica, le sfumature dell’identità e la differenza tra comunità e appartenenza.
Daniele Mencarelli
Daniele Mencarelli
“Fame d’aria” parla del confine tra vissuto e non vissuto, dell’incontro come forma d’arte, di padri e di figli.
Laura Pugno
Laura Pugno
“Melusina” racconta un ritorno alle sirene, agli oggetti alieni, alla creatività come sintesi degli opposti.
Benedetta Cibrario
Benedetta Cibrario
“Per ogni parola perduta” racconta che cosa significhi viaggiare intorno alla propria stanza, sospesi tra il passato e il presente.
Marco Missiroli
Marco Missiroli
“Avere tutto” parla di una Rimini vissuta sempre fuori stagione, di inconsistenza paterna e della perdita come unico modo di amare davvero qualcuno.
Andrea Canobbio
Andrea Canobbio
“La traversata notturna” parla dello scrivere di sé e dei tentativi di coniugare, attraverso il racconto, le vite di altre persone.
Marina Cuollo
Marina Cuollo
“Viola” mostra come scardinare, con un sorriso, le convenzioni sociali dei rapporti, le etichette sui corpi e le imposizioni della società.
Miriam Toews
Miriam Toews
“Notte di Battaglia” racconta come luce e ombra siano due facce della stessa medaglia, interconnesse e inseparabili.
Giulia Muscatelli
Giulia Muscatelli
“Balena” racconta gli anni di Kate Moss e della vita bassa, di come si può perdere il nome e riempire vuoti incolmabili.
Andrea Tarabbia
Andrea Tarabbia
“Il continente bianco” parla della decisione più sofferta nella vita di chi scrive: entrare dentro un proprio libro.
Gabriele Romagnoli
Gabriele Romagnoli
“Sogno Bianco” racconta una generazione che non riconoscerà più il passato di una montagna, ne vedrà solo roccia.
Flavio Nuccitelli
Flavio Nuccitelli
In “Frenesia” spiega cosa succede quando la tua identità ha delle crepe, e il brivido di sperimentarne una nuova.
Pietro Santetti
Pietro Santetti
Parla di “Uomini di cavalli” e ci spiega perché i cavalli sono esseri vecchi come il mondo e ingenui come bambini.
Jhumpa Lahiri
Jhumpa Lahiri
“Racconti romani” racconta una capitale che c’è e non c’è, eterna e assente, luogo di infinite migrazioni e metamorfosi.
Alessandro Baricco
Alessandro Baricco
In “La Via della Narrazione” spiega che lo storytelling è parte della realtà, non un modo di confezionarla.
Leonardo Caffo
Leonardo Caffo
Parla di “Velocità di fuga” e del progresso, che ci ha portato a bucare la calotta artica per conservare i cuoricini su WhatsApp.
Chiara Laudani
Chiara Laudani
Racconta gli incidenti di percorso della parola maternità e di come sia difficile addomesticare un istinto.
Davide Longo
Davide Longo
Parla di “La vita paga il sabato” e di come scrivere sia come camminare in montagna, bisogna trovare il proprio passo.
Fosca Salmaso
Fosca Salmaso
Ci parla di “Mia sorella” e racconta di come un fantasma non sia che un modo per tenere ancora viva una persona.
Marco Franzoso
Marco Franzoso
“La lezione” racconta l’ordinarietà di una vita al cui centro ci siamo noi stessi.
Fabiano Massimi
Fabiano Massimi
Parlando di “Vivi nascosto” ci spiega che, scrivendo, deragliamo come treni.
Mario Desiati
Mario Desiati
Il vincitore del Premio Strega 2022 parla del suo romanzo “Spatriati”.
Chiara Tagliaferri
Chiara Tagliaferri
Racconta “Strega comanda colore” e del suo alfabeto emotivo.
Lorenza Ghinelli
Lorenza Ghinelli
Racconta “La stirpe e il sangue” e la trinità rovesciata del romanzo.
Loredana Lipperini
Loredana Lipperini
Parla di “Senzacoda” e di tutte le paure che non possiamo eludere.
Gianmarco Parodi
Gianmarco Parodi
Racconta “Non tutti gli alberi” e dei social media segreti delle piante.
Vera Gheno
Vera Gheno
Parla di “Le ragioni del dubbio” e ripercorre la sua autobiografia linguistica.
Jennifer Egan
Jennifer Egan
Racconta “La casa di marzapane” e dell’importanza dei gruppi di lettura.
Dario Voltolini
Dario Voltolini
Parla de “Il giardino degli aranci” e di quanto sia sconvolgente conoscere qualcuno.
Caterina Bonvicini
Caterina Bonvicini
Parla di “Mediterraneo” e della sua esperienza sulle navi ONG.
Gabriella Dal Lago
Gabriella Dal Lago
Racconta “Uto & Gesso” e di un paesaggio che diventa rifugio.
Emanuele Coccia
Emanuele Coccia
Parla di “Metamorfosi” e spiega come la scienza sia un esercizio di immaginazione.
Nadeesha Uyangoda
Nadeesha Uyangoda
Spiega cosa ha significato per lei essere “L’unica persona nera nella stanza”.
Marco Peano
Marco Peano
Parla dei “Morsi” di un gelido inverno degli anni 90 e di cosa vuol dire crescere.
Giulia Binando Melis
Giulia Binando Melis
Racconta di una promessa infranta in nome de “La bambina sputafuoco”.
Ezio Mauro
Ezio Mauro
Ci porta a Mosca nel 1966, per scoprire la storia de “Lo scrittore senza nome”.
Cristiano Cavina
Cristiano Cavina
Parla di come, forse, non si è mai troppo vecchi per sentirsi dire “La parola papà”.
Daria Bignardi
Daria Bignardi
Ripensa ai “Libri che mi hanno rovinato al vita e altri amori malinconici”.

Per ogni dubbio