TRACK
Temi, tecniche, strumenti.
In parallelo all’insegnamento del College, corrono dei binari: sono percorsi specifici in cui si imparano nuovi strumenti utili per raccontare storie. Si possono affinare tecniche già sperimentate nel College, oppure concentrarsi su temi e nodi fondamentali di narrazioni ben precise.
Un Track dura quattro weekend e nell’arco di un anno se ne possono seguire due.
DISIMPARARE
“È il modo in cui impariamo sul serio: cambiando alcune delle nostre idee di base che ci sembravano ovvie”. Lo scrive Carlo Rovelli nel suo Buchi bianchi. Prima di lui, sul disimparare hanno scritto Zygmunt Bauman, Gregory Bateson, Margaret Mead e persino Cristina Campo, giusto per citare alcuni nomi. Ci abbiamo ragionato anche qui alla Scuola Holden, insieme al preside Alessandro Baricco. E, come Carlo Rovelli, pensiamo che “La difficoltà quindi non è imparare, è disimparare”.
In questo Track ci alleneremo a disimparare. Lo faremo per quattro fine settimana, affrontando quattro argomenti diversi, con un approccio laboratoriale. Imparando da chi, prima di noi, ha tracciato nuove strade nella narrazione. E lo faremo scrivendo, sperimentando, incontrando nuovi autori e autrici, nuove storie.
PROGRAMMA
- Incipit
“S’incomincia con un temporale”: sono le prime parole di Libera nos a Malo di Luigi Meneghello.
Ci dedicheremo agli inizi, alle false partenze, a liberare le idee troppo spesso imbrigliate nell’aspettativa che la prima frase che scriviamo coincida con l’inizio della nostra storia. Non è detto debba essere così. Del resto, una storia ha un inizio, uno svolgimento, una fine, ma non necessariamente in quest’ordine. Parola di Aristotele.
- Trama
Nella mitologia sono le Moire a tessere la vita di noi umani. Nelle storie, il compito di tessere la trama è di chi racconta. Quanti modi ci sono di intrecciare eventi e destini dei personaggi? Quante varianti, rispetto alle strade più conosciute? Scopriremo ciò che dà forma alle storie e ordine agli eventi che le compongono: le strutture narrative. Impareremo a riconoscerle, rifletteremo sulla loro necessità, indagheremo le possibilità di superarle.
- Personaggi
Personaggi, personalità, persone. Tre parole nate dalla stessa radice che evolvono in destini diversi. Virginia Woolf raccomandava di evitare la caratterizzazione a qualunque costo. I manuali di scrittura propongono schede del personaggio fatte come una lista della spesa. Chi ha ragione? Fortunatamente la scrittura non è una scienza esatta, non c’è una regola valida per tutti. Disimparare significa anche questo: prendere consapevolezza delle possibilità e scegliere la propria strada. Lo impareremo grazie ai personaggi e ai loro autori.
- Stile
Quel che si racconta ha importanza, come lo si racconta ne ha di più. Il ritmo, la musicalità, la scelta della parola più adatta a esprimere ciò che sentiamo e vogliamo dire sono fondamentali perché, come disse e scrisse Pina Bausch “I nostri sentimenti, quelli di tutti noi, sono molto precisi”. Un fine settimana per disimparare da chi ha saputo esprimere la propria voce autoriale. C’è chi ha liberato i versi da rime ed endecasillabi, chi è partito dal suono e dallo spazio per approdare al contenuto, chi ha reso la forma, sostanza.
IN CATTEDRA
SILVIA SCHIAVO

INTENSITÀ
Peter Brook – regista teatrale del ‘900 – ha definito la Presenza come “L’impegno assoluto nei confronti dell’attimo che stiamo vivendo”.
Durante questo percorso di lavoro pratico ed esperienziale ci interroghiamo fisicamente su che cosa significhi “essere presenti”: dalla respirazione allo sguardo, dalla consapevolezza del corpo alla creatività della voce, navighiamo e ci immergiamo in quelle che sono le potenzialità espressive di ciascuno. La scrittura è un atto creativo che non nasce solo da un processo cerebrale o statico. Impariamo a rendere vive le idee grazie ad un corpo attivo e consapevole, una voce solida e varia. Defatichiamo la mente per poi pensare meglio.
Il confine tra scrittura e oralità diventa sempre più sottile per dare organicità a quello che la mente produce, la mano scrive, la voce racconta, l’emotività trasmette. La narrazione, sotto le diverse forme che può abitare, emerge da noi, con intensità. Non deleghiamo a niente e a nessuno le storie che vogliamo creare.
PROGRAMMA
- Le Fondamenta
Con divertimento e senza giudizio, iniziamo a tuffarci in quello che è lo spazio di lavoro – fisico e mentale – per un processo creativo.
Scopriamo lo spazio, il nostro corpo, lo sguardo degli altri e la respirazione nostra e del gruppo. Impariamo subito la potenza del “de-pensiero” per smaltire i freni e i giudizi, per ripulire e fortificare la creatività.
- Espressività
Il nostro modo di comunicare dev’essere efficace, originale, vario. Studiamo insieme gli elementi espressivi della voce, esploriamo la sua creatività e l’importanza della scelta delle parole in funzione del nostro messaggio e del pubblico a cui ci rivogliamo.
- Coralità
Gestione del corpo e della voce non solo come individui ma come parte di un gruppo. Un movimento o un racconto fatti da una singola persona sono potenti, moltiplicati sono indimenticabili. Inoltre, saper comunicare include la parola e l’ascolto in egual misura. Alleniamoci in parallelo per risultare vivi ed interessanti in entrambi i ruoli.
- Le storie
Cosa vuol dire raccontare un aneddoto, un ricordo, una barzelletta, un mito, un personaggio? La narrazione può toccare le più svariate forme e sfumature, noi dobbiamo essere in grado di riportare al pubblico il colore, l’odore, le ombre, l’ironia, la natura di quello che vogliamo raccontare e far vivere. Scrittura e oralità si completano ed alternano grazie a noi, che ci mettiamo a servizio della parola e diventiamo veicolo tangibile delle nostre storie.
IN CATTEDRA

ANNA MONTALENTI
Attrice teatrale e docente di public speaking, lavora sull’espressività vocale e fisica e sulla creatività in quanto sintesi di questi due mondi.
PLOTTING
Plotting è il processo creativo che dà vita a un’opera letteraria durante la sua fase di gestazione, uno strumento fondamentale per avere un buon controllo del percorso da compiere, per evitare improvvisazioni che portino all’abbandono, o alla scrittura di pagine e pagine destinate ad essere eliminate in fase di revisione. È la bussola che ci permette di non perderci nel labirinto della creatività.
Si parte da ciò che chiamiamo «il Nucleo»: un sogno, un quadro, un evento, un episodio della nostra vita o di quella di un altro, qualsiasi cosa che nel tempo diventi un’ossessione, un pensiero fisso, e scateni il desiderio di dargli forma e di condividerlo con i lettori. Così, per esempio, un castello visitato chissà quando può scatenare in noi la voglia di costruirci attorno una storia di cavalieri medioevali, di amori impossibili o di lotte intestine per prenderne il possesso, di vite passate nelle sue segrete, di ragazzini che lo esplorano per vivere un’avventura, di alieni che ci abitano da secoli, di assedi mentre il mondo è in preda a una pandemia.
Plotting è uno strumento indispensabile per affrontare qualsiasi forma di narrazione e ci permette di evidenziare su una mappa, con al centro il Nucleo iniziale, una serie di innumerevoli connessioni in un primo tempo inimmaginabili. Questa mappa ci permetterà poi di identificare e definire un percorso che sarà quello della nostra Storia. Delineata la Storia, sta poi a noi decidere come strutturarla e come affrontare la Trama prima di buttarci a capofitto nella fase più bella ed appagante della Scrittura, senza smarrire mai l’orientamento e senza mai farci sopraffare dall’idea di mollare tutto.
- Plotting: teoria ed esempi
- Dal Nucleo alla mappatura della Storia
- Dalla Trama alla Scrittura
IN CATTEDRA

HAMID ZIARATI
Nato a Teheran nel 1966, dal 1981 vive a Torino ed è laureato in ingegneria.
Questi sono i suoi romanzi: Salam, maman (2006, premi Berto, Rusconi, Seminara e Rhegium Julii), Il meccanico delle rose (2009, premi Alziator e Paralup) e Quasi due (2012). Nel cinema, ha collaborato alla sceneggiatura del film Monte di Amir Naderi (2016, selez. da MoMA di New York e Hammer Museum di Los Angeles quale film destinato a entrare nella storia del cinema). Per il teatro, ha scritto Occidoriente, terra di mezzo (2009) e Radio International (2020).
AUTUNNO 2023: COME ISCRIVERSI
COSTO
4.900 euro | early bird fino al 30 giugno
5.900 euro | anche a rate, con RID bancario
QUANTE PERSONE
20 | al massimo
ISCRIZIONI FINO AL
2 | ottobre
Se si vuole pagare a rate mensili tramite RID bancario, basta scegliere l’opzione “bonifico” durante l’iscrizione: la Segreteria vi ricontatterà per concludere le pratiche. Oppure si può optare per il pagamento con Klarna in tre rate. Tutte e tutti, in ogni caso, dovranno versare un acconto entro 10 giorni dal momento dell’iscrizione. Chi approfitterà dell’early bird, verserà un acconto di 900 euro e, da settembre 2023 ad aprile 2024, 8 rate da 500 euro.
IN CLASSE
Il programma del College
e dei Track