A volte sentiamo emozioni confuse che non riusciamo a tirare fuori. Altre volte riusciamo a descriverle, ma sulla carta quelle emozioni perdono potenza, diventano estranee, mentre per comunicare se stessi bisognerebbe trasmettere anche la parte più calda, misteriosa e viva di noi.

Annie Ernaux dice che scrivere vuol dire “disseppellire”, come se dal nostro interno possa emergere un materiale nascosto a noi stessi. Ma non sempre il canale da cui dovrebbe fluire questo tesoro è pronto ad aprirsi. C’è bisogno di una disposizione particolare. Come dice la poetessa Patrizia Valduga, è necessario che la ragione diurna (la logica, la razionalità) incontri la ragione notturna (l’intuito, la libertà espressiva, il caos). Tutti i canali della nostra creatività dovrebbero aprirsi.

Questo corso combina vari strumenti – le tecniche dello storytelling, gli esercizi teatrali, alcuni metodi espressivi derivati dalla psicoterapia e dalla mindfulness, ma anche spunti di lettura e visione di film – per creare un’esperienza immersiva centrata sull’espressione libera e totale di sé.

Lo scopo è usare la scrittura in un processo di creazione e di cura, in cui tutti i sensi siano aperti, anche quelli più nascosti.